Una creazione che indaga come rivolgersi ad un platea di ragazzi offrendo loro un viaggio scenico all’Inferno della Divina Commedia, rispettando in larga misura il suo plot narrativo e scarnificando, semplificando l’intreccio, inventando una lingua sostenibile per dei giovanissimi contemporanei ma che non tradisca il cuore simbolico della narrazione dantesca. Partendo proprio da quest’ultimo obiettivo, Boldrini ha mantenuto come asse portante del ritmo narrativo il gioco di rima e la tradizione dei novellatori toscani che “traducevano” fino alla metà del secolo scorso, nelle campagne di questa regione, a un pubblico popolare ed eterogeneo le terzine dantesche. Sempre prestati dalla tradizione dei novellatori e dei cantastorie, l’attore, per illustrare la discesa all’Inferno di Dante e Virgilio, si avvarrà di un libro-teatro dal quale emergeranno personaggi, piccole scenografie e suoni. Così l’attore si trasformerà in una sorta di Virgilio per gli spettatori, come Dante, accompagnati ad incontrare Paolo e Francesca, Ulisse, diavoli di ogni risma e creature fantastiche e mitologiche di ogni genere.
Bello spettacolo! Inferno raccontato in modo originale e spiritoso.
Vanessa MarconiLo spettacolo è stato molto bello, piacevole. L'attore è stato bravissimo, entusiasmante, ha tenuto un'ora la scena attirando l'attenzione costantemente con una mimica fantastica, con cambi di voce e dialetti. Il riassunto dell'Inferno di Dante più simpatico che abbia mai visto. Complimenti!
Simonini simoneSpettacolo molto divertente e per niente scontato, ma ci saremmo aspettati una rielaborazione così, bella l’idea di trasformare un grande classico in chiave contemporanea restituendo una performance di grande intrattenimento.
chiara cuchel